Da circa un mese, girano voci nella Silicon Valley in California che Amazon si stia preparando per accettare Bitcoin come forma di pagamento, una decisione che darebbe immediata credibilità e legittimità alla criptovaluta.
Interrogato, un portavoce di Amazon ha risposto a riguardo in un modo prevedibilmente generico con queste parole: “Amazon sceglie di includere nuovi prodotti o servizi solo quando questi sono utili per i nostri clienti, fino a quel momento, non ci impegniamo in speculazioni grossolane”.
Amazon ha affrontato anni di lobbismo e pettegolezzi riguardo alla sua relazione con i Bitcoin da quando il “piccolo” concorrente Overstock.com (che ha recentemente annunciato piani per raccogliere capitali tramite un ICO) è diventato un pioniere nel 2013.
Mentre altri shop online (e non solo) di medie dimensioni accettano i Bitcoin, Amazon sta seriamente pensando a questa possibilità.
E mentre Amazon ha smentito di introdurre il pagamento tramite Bitcoin nel proprio e-commerce, le voci che affermavano che Amazon stesse pensando seriamente di introdurre le crypto come Bitcoin o Ethereum nel proprio sistema, hanno avuto una conferma in più quando si è venuto a scoprire che Amazon ha registrato 3 domini/crypto correlati.
I domini in questione sono:
amazonethereum.com,
amazoncryptocurrency.com
amazoncryptocurrencies.com
Questi domini sono stati registrati il 31 ottobre. I domini sono collegati ad Amazon Technologies Inc, una sussidiaria di amazon.com
I numeri di telefono elencati nei documenti di registrazione si collegano all’ufficio legale di Amazon.
Non è del tutto chiaro a quale scopo serviranno questi nomi di dominio, ma il semplice fatto che Amazon abbia telegrafato le sue intenzioni nei confronti di domini “crittografici” potrebbe essere sufficiente per aumentare la domanda della moneta digitale, poiché l’eventuale accettazione da parte di Amazon sarebbe ampiamente considerata come un marchio universale di approvazione.
Ciò che è interessante è che Amazon potrebbe espandersi al di là del “semplice” Bitcoin e puntare nel suo più grande concorrente, che può vantare una maggiore accettazione aziendale, Ethereum.
Non è da escludere che Amazon potrebbe invece in futuro lanciare la sua criptovaluta e permettere ai clienti di acquistare con quella e scambiarla anche con Bitcoin e altre crypto.
Ultima ipotesi, ma non meno attendibile, è quella che Amazon abbia registrato questi domini solamente per proteggere il proprio marchio. Nel 2013 ha acquistato Amazonbitcoin.com, che attualmente reindirizza alla pagina principale di Amazon, un collegamento che suggerisce ulteriormente l’intento protettivo del brand.
In alternativa, Amazon potrebbe cercare di evitare la confusione tra criptovalute a Amazon coins, un prodotto in valuta virtuale introdotto nel 2013 che funge da metodo di pagamento online per i clienti.
Qual’è la tua opinione a riguardo? Pensi che Amazon potrebbe introdurre questo nuovo metodo di pagamento in futuro? Fammelo sapere nei commenti qui sotto!
Fonte: www.zerohedge.com
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