Comprare azioni Ferrari conviene?
Se stai pensando di investire in Azioni Ferrari, ti invito a seguirmi in questa guida, dove troverai tutti gli strumenti necessari per poter valutare l’acquisto di uno dei titoli azionari migliori in Italia.
Faremo una panoramica sull’azienda, in quali settori è attiva e qual è il fatturato della casa automobilistica di Maranello.
Analizzeremo poi lo storico finanziario, valuteremo l’andamento del titolo Ferrai in borsa, nonché le previsioni sul mercato azionario, in prospettiva anche degli investimenti previsti dall’azienda.
Inoltre, vedremo quali sono i canali più affidabili e convenienti dove poter comprare le azioni Ferrari.
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Bene, ora che hai scoperto quali sono i 10 titoli più promettenti di questo momento, continuiamo l’articolo su le azioni Ferrari.
La Ferrari: origini e breve storia
Per poter introdurre la storia della Ferrari è necessario parlare del suo fondatore, ovvero Enzo Ferrari.
Enzo Ferrari
Nato a Modena nel 1898, iniziò ad appassionarsi di meccanica nell’officina di carpenteria metallica del padre. Grazie alla sua esperienza e conoscenza in materia, riesce a trovare lavoro a Torino come collaudatore ed effettua le consegne al committente di Milano, divenendo anche un pilota provetto.
Nel 1920 vi furono le prime gare con l’Alfa Romeo e negli anni raggiunse risultati sportivi importanti.
Dal 1929 inizia la collaborazione con Alfa Romeo con cui fonda la squadra corse Scuderia Ferrari. Il team comprendeva oltre 40 piloti, tra i quali Ascari, Nuvolari e lo stesso Ferrari che gareggiò sino al 1932.
Mentre l’incarico all’Alfa Romeo proseguì sino al 1939, anno in cui Enzo Ferrari fondò la Auto Avio Costruzioni. La sede della nuova casa automobilistica era la stessa della Scuderia Ferrari, a Modena, tuttavia gli fu impossibile sfruttare il nome (Ferrari) in quanto una clausola del contratto con l’Alfa Romeo ne impediva l’utilizzo sino al 1944.
1940. Venne prodotta la prima auto, la 815, in soli due esemplari.
1943. La sede venne spostata a Maranello, e in seguito ricostruita totalmente dopo un bombardamento avvenuto nel 1944.
1947. Enzo Ferrari, fondò la casa automobilistica che porta il suo nome. Successivamente, la Ferrari inizia a mietere successi nelle gare internazionali più importanti, e di riflesso le sue auto da strada attirano l’interesse degli appassionati.
Già dal 1955 la Ferrari collabora strettamente con la Fiat e nel 1969, a causa di difficoltà finanziarie, cedette alla casa automobilistica torinese il 50%. Tuttavia, la Ferrari mantenne la sua completa autonomia, a differenza di un’offerta fatta dall’americana Ford nel ‘63, che venne infatti rifiutata.
Alla morte di Enzo Ferrari, il 90% dell’azienda fu acquisto dalla Fiat, mentre il restante passò a Pietro, unico figlio vivente di Enzo.
La Ferrari oggi
Nel 2015 il 10% della quota di proprietà di FCA viene quotato sul NYSE, con una IPO iniziale di 52 dollari.
A partire dal gennaio 2016 la Ferrari NV viene scorporata da FCA e quotata alla Borsa Italiana, passando così sotto il controllo diretto di Exor (holding finanziaria della famiglia Agnelli/Elkann).
Negli anni la casa automobilistica di Maranello ha finanziato la partecipazione alle gare automobilistiche, con la produzione di automobili sportive d’alta fascia. La sua attività si concentra sulla progettazione, la fabbricazione e commercializzazione di autovetture di lusso a privati.
Il 90% circa della produzione Ferrari viene venduta negli oltre 60 mercati mondiali in cui è presente. Nell’ultimo anno le auto vendute ammontano a oltre 10.100 unità.
Le auto Ferrari, sulla scia dei successi in pista, si configurano sempre più come oggetti del desiderio, rafforzando maggiormente l’immagine e la reputazione aziendale.
Malgrado i risultati in pista non siano sempre eccellenti, agli occhi del mondo ormai la Ferrari è un’auto vincente e chi la possiede è di certo una persona che vale (oltre ad avere disponibilità economiche non indifferenti!).
A partire dagli anni ‘90, si inizia così a sfruttare il marchio anche per un vasto merchandising. Chi non può permettersi una Ferrari potrà di certo concedersi almeno un portachiavi…
Il cavallino rampante e il brand Ferrari
Enzo Ferrari raccontò che nel 1923 furono i genitori dell’aviatore Francesco Baracca a proporgli di mettere sulle macchine il cavallino rampante. Il simbolo compariva sull’aereo del figlio e, a loro dire, gli avrebbe portato fortuna.
Ferrari conservò la fotografia dell’eroe della Prima Guerra Mondiale, con la dedica dei genitori, in cui gli affidavano l’uso dello stemma del cavallino rampante.
Per l’elaborazione del logo decise di mantenere il colore nero del cavallo e aggiunse lo sfondo giallo come dedica alla sua città, Modena.
Negli anni il logo ha subito aggiustamenti soprattutto nella linea e nello stile, ma è rimasto sempre il marchio inconfondibile della casa automobilistica di Maranello.
Nel 2013 e 2014 il marchio Ferrari è stato riconosciuto come il più influente al mondo dalla annuale classifica della Brand Finance.
La Ferrari in pista
Dal 1929 la Ferrari ha disputato numerose gare, tra le più importanti a livello mondiale, e in diverse categorie. Come le gare endurance 24 Ore di Le Mans e Daytona; e su tracciato stradale Targa Florio, la Mille Miglia e la Carrera Panamericana.
Ma la Ferrari è conosciuta principalmente per le gare disputate, e i successi ottenuti, in Formula 1. Infatti, al 2017 ha vinto un totale di 19 Campionati del mondo Piloti e 16 Costruttori.
Tra i piloti che hanno corso per la casa automobilistica del cavallino rampante, vi sono nomi illustri come i già citati Tazio Nuvolari e Alberto Ascari, oltre a Mike Hawthorn, John Surtees, Niki Lauda, Jody Scheckter, Michael Schumacher, Kimi Räikkönen e numerosi altri.
Dati finanziari Ferrari
- Capitalizzazione di mercato: 32,60 mld di euro.
- Numero di azioni: 193,92 mln.
- Piazza di quotazione: Milano.
- Settore: Beni di consumo ciclici. Automobili e componenti.
- Dipendenti: 4.400 circa.
- Persone chiave: . John Elkann (Presidente e Amministratore delegato ad interim), Piero Ferrari (Vicepresidente).
Di seguito alcuni dati finanziari di Ferrari riferiti al 2020 e comparati all’anno di esercizio precedente.
- Reddito totale: 3,46 mld di euro, -8,14%.
- Utile netto: 695,82 di euro, -11,32%.
Azionariato di Ferrari NV
Secondo i dati diffusi dall’azienda e aggiornati al febbraio 2020, i maggiori azionisti Ferrari sono i seguenti:
- 24,0%, appartiene ad Exor NV.
- 10,2%, appartiene a Piero Ferrari.
- 6,1%, sono quote di proprietà di BlackRock.
- 4,7%, appartiene alla T Rowe Price Associates.
Ferrari: punti di debolezza e minacce
Vediamo ora quali posso essere le minacce che potrebbero minare l’attività futura del gruppo Ferrari.
Innanzitutto la concorrenza.
Sappiamo che il mercato delle auto di lusso e sportive è ricco di marchi internazionali di tutto rispetto, sempre alla ricerca di soluzioni innovative, che possano interessare il pubblico selezionatissimo e alquanto esigente.
Pertanto, in questa analisi, è importante conoscere chi sono i diretti concorrenti che potrebbero minare la presenza della Ferrari sui mercati.
Iniziamo dalla Rolls-Royce. E’ il costruttore leader del mercato in termini di vendite.
Da tenere d’occhio anche la Bentley, seconda nella classifica mondiale della vendita di veicoli di alta gamma.
Poi abbiamo le italiane.
Prima la Ferrari, poi la Lamborghini che si colloca come quarto costruttore, per vendite nel mondo. Mentre la Maserati risulta quinta.
Seguono la Aston Martin e la Bugatti.
Per capire meglio l’andamento economico di una singola azienda, come la Ferrari, ti consiglio di analizzare bene anche la sua concorrenza. Dagli investimenti, fusioni e quant’altro delle aziende in competizione sullo stesso mercato, si può capire quali saranno le scelte future e quanto queste incideranno sul settore, coinvolgendo tutti gli attori in scena.
Ferrari: punti di forza e opportunità
Abbiamo visto quanto sia forte e agguerrita la concorrenza della Ferrari. Ora vediamo quali sono i punti a favore della sua attività.
Innanzitutto, nel mercato delle vendite auto di alta gamma si trova al terzo posto, per numero di veicoli venduti, dopo Rolls-Royce e Bentley.
Inoltre, sono da rilevare alcune partnership piuttosto importanti.
Ad esempio la Royal Dutch Shell plc. Meglio nota semplicemente come Shell, è una compagnia petrolifera olandese, con la quale la Ferrari ha stipulato una partnership da lungo tempo come sponsor in Formula 1. Ma non solo: le due imprese collaborano anche nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Da rilevare anche l’importante partenariato con la Puma, noto marchio tedesco specializzato nella produzione di abbigliamento sportivo.
Significante anche la partnership con Google. Con il colosso di Mountain View, il gruppo Ferrari è impegnato nella ricerca e sviluppo di smart car a guida autonoma. Con possibile inizio produzione e commercializzazione nel 2020.
Oltre alle partnership, è doveroso menzionare la forza del brand Ferrari. Solo nel 2016 lo sfruttamento commerciale del marchio ha fruttato alla società oltre 480 mln di Euro, pari ad un +11%.
Nel medio e nel lungo periodo, la strategia societaria punta a diversificare la produzione, per sganciarsi dalla esclusiva produzione di auto di lusso. Pertanto, sarà sviluppato e potenziato il posizionamento di tutti i prodotti legati al merchandising del marchio.
Rilevanti sono anche gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte della Ferrari, con 15 mln di Euro solo nel 2017, destinati in particolare allo sviluppo di modelli ibridi e miglioramenti delle performance nelle competizioni di Formula 1.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell’ibrido, la società punta ad una posizione di riguardo nella Formula E. Gare che coinvolgono sempre più appassionati e che vengono disputate in circuiti urbani nelle principali città del mondo. Un’occasione da non sottovalutare, considerata l’alta visibilità delle competizioni e il ritorno di immagine di cui il brand potrebbe usufruire.
Mentre, costanti sono gli impegni economici per nuovi punti vendita in diversi paesi del mondo, in particolare nei mercati emergenti.
Analisi azioni Ferrari: andamento e quotazioni
Come abbiamo detto, da gennaio 2016, dopo lo scorporo da FCA, la Ferrari viene quotata anche alla Borsa di Milano, con una quotazione iniziale di 43,44 Euro per azione e una capitalizzazione di 8,7 mld di Euro.
Vediamo quindi l’andamento delle azioni Ferrari a Piazza Affari, dai suoi esordi a oggi.
Come vediamo dal grafico della quotazione Ferrari, dopo il febbraio 2016 quando il valore delle azioni toccò i 28 Euro, il titolo segna un costante aumento, arrivando a superare i 127 Euro per azione a giugno 2018. Guarda il grafico in tempo reale.
Naturalmente, il tutto è legato ai successi societari registrati nel corso del 2016. Infatti, abbiamo una crescita dell’esercizio di bilancio pari a +38%, con ricavi netti di 3,1 mld di Euro. Oltre ad un +4,6% delle vendite nel 2016 , che nel 2017 sale ancora del +4,8, per un totale di quasi 8400 auto vendute, con ricavi oltre i 3 mld di Euro. Il dividendo per gli azionisti nel 2017 è stato pari 0,635 Euro per azione ordinaria, per un totale di 120 mln di Euro di utili distribuiti, a valere sul bilancio 2016.
Dopo qualche indecisione registrata a fine 2018, il titolo Ferrari ha ripreso la sua corsa sino a sfiorare i 160 euro a febbraio 2020.
Il crollo delle Borse mondiali dovuto al diffondersi della pandemia Covid-19, ha fatto precipitare il titolo Ferrari sotto i 116 euro, registrati il 12 marzo 2020.
Tuttavia, la quotazione Ferrari ha ripreso quota immediatamente recuperando il terreno perso e portandosi sopra la soglia dei 189 euro nel dicembre 2020.
Obbligazioni Ferrari
Da segnalare anche le emissioni obbligazionarie della Ferrari.
Infatti, a marzo 2016, la società ha emesso un prestito obbligazionario, con ordini superiori di quasi sei volte l’offerta iniziale, per un totale di 2,7 mld di Euro.
L’obbligazione da 500 mln (senza rating), ha una durata di sette anni con scadenza a marzo 2023. La cedola annuale fissa è di 1,5 punti percentuale, con rendimento a 1,656%, poiché è stata emessa al 98,977% del valore nominale.
Previsioni andamento azioni Ferrari
Secondo gli analisti per le azioni Ferrari si prevede un prolungamento della fase negativa.
Il titolo rivela uno scenario particolarmente indicato per gli investitori che desiderano ottenere profitti anche non molto elevati, con livelli di rischio moderati.
Dove comprare azioni Ferrari
Vediamo di seguito qual è il servizio migliore per investire in Borsa.
Sino a qualche tempo fa per acquistare titoli azionari o altri asset ci si rivolgeva alla propria banca. Anche oggi è possibile richiedere al proprio istituto di credito questo servizio, tuttavia devi sapere che si tratta di una soluzione che presenta dei forti svantaggi, i quali potrebbero creare dei limiti al tuo investimento. Vediamo perché:
- Nessuna vendita allo scoperto. Non puoi profittare sulle fluttuazioni di mercato puntando sulla flessione delle quotazioni (anche se nei fatti non le possiedi).
- Pochi titoli. Gli istituti di credito italiani operano prevalentemente nella Borsa Italiana, perciò hanno a disposizione un numero molto limitato di titoli da offrire ai propri clienti. Ti ricordo che una delle strategie migliori, per contenere i rischi di un investimento, consiste proprio nel differenziare quanto più possibile il proprio portafoglio azionario.
- Nessuna compravendita in giornata. Ovvero, non è possibile acquistare e vendere in modo rapido i titoli azionari.
- Commissioni elevate. Le operazioni bancarie richiedono un costo non indifferente, il quale andrà ad incidere sui tuoi margini di guadagno.
- Nessuna vendita al margine e leva finanziaria. Si tratta di strumenti di investimento utili per fare trading con qualunque andamento del titolo azionario in oggetto.
Detto questo, il mio consiglio è di valutare il trading online, la soluzione migliore se vuoi fare trading e sfruttare tutti gli strumenti finanziari che mette a disposizione dei trader.
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