Se stai pensando di diversificare il tuo portafogli di titoli azionari, nel comparto dei bancari puoi trovare diverse opportunità di investimento interessanti.
Una di queste è la Intesa Sanpaolo, attualmente il più importante gruppo bancario in Italia.
Di seguito vedremo nel dettaglio i diversi settori in cui opera, qual è il suo storico finanziario ed economico, nonché un’analisi su l’andamento e le previsioni delle azioni Intesa Sanpaolo.
Tutte queste informazioni ti permetteranno di valutare con attenzione se conviene acquistare azioni Intesa Sanpaolo.
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Bene, ora che hai scoperto quali sono i 10 titoli più promettenti di questo momento, continuiamo l’articolo su le azioni Sanpaolo.
Cos’è Intesa Sanpaolo e cosa fa
Si tratta di un istituto bancario italiano, con sede legale a Torino.
Con i suoi 96 mila dipendenti è attualmente il primo gruppo bancario italiano per numero di sportelli fisici, nonché per capitalizzazione e quota di mercato acquisita.
Intesa Sanpaolo è attiva anche come banca d’investimento, di finanziamento e di mercato, nonché nei servizi assicurativi, nella gestione di fondi comuni e nel private banking.
Il gruppo bancario è operativo principalmente in Italia, tuttavia possiede filiali ad Abu Dhabi, Doha, Dubai, Francoforte, George Town, Hong Kong, Istanbul, Londra, Madrid, New York, Parigi, Shanghai, Singapore, Tokyo e Varsavia. E uffici di rappresentanza a Beirut, Bruxelles, Casablanca, Ho Chi Minh City, Il Cairo, Istanbul, Jakarta, Mosca, Mumbai, Pechino, Santiago, Seoul, Sydney, Tunisi, Washington DC.
La Intesa Sanpaolo, inoltre, ha un controllo diretto su diverse banche straniere, soprattutto in Europa Centro Orientale e nel bacino del Mediterraneo, per un totale di oltre mille filiali e quasi 8 mln di clienti.
Storico economico e finanziario Intesa Sanpaolo
Vediamo ora, in estrema sintesi, il percorso storico intrapreso dal Gruppo bancario.
2006. Nel dicembre di quest’anno avviene la fusione tra le banche Sanpaolo IMI e Banca Intesa. Banca Intesa incorpora Sanpaolo IMI, con il contemporaneo cambio di denominazione sociale in Intesa Sanpaolo SpA. Inizialmente, il gruppo bancario adotta il modello di governance duale, sistema che prevede la compresenza di un consiglio di sorveglianza (che esercita molti poteri altrimenti riservati all’assemblea) e di un consiglio di gestione. Si passerà poi al modello monistico nel 2016. Adotta inoltre il sistema definito banca dei territori, una particolare organizzazione che gli consente di servire al meglio le diverse zone del paese, principalmente nel Mezzogiorno d’Italia con oltre mille sportelli. In questo territorio è attiva anche con studi e ricerche sulle problematiche del meridione.
2007. Con la fusione avvenuta tra Sanpaolo IMI e Banca Intesa, per questioni di antitrust, il Gruppo ha dovuto cedere il controllo delle banche Cariparma e FriulAdria (654 sportelli) a Crédit Agricole SA. Inoltre, Banca Intesa ha sciolto la joint-venture con Crédit Agricole Caam Sgr (Credit Agricole Asset Management Sgr), con il riacquisto del 65% di Nextra Investment Management, ceduto ai francesi due anni prima.
2008. Quest’anno vede il perfezionamento dell’OPA al prezzo di 6,735 Euro per azione nei confronti della Cassa di Risparmio di Firenze, in seguito ritirata dal listino borsistico.
2010. Intesa Sanpaolo supera lo stress test effettuato dal CEBS (Committee of European Banking Supervisors). Il test puntava ad analizzare la solidità patrimoniale degli istituti di credito per stabilire la loro resistenza alle crisi. Nello stesso anno Intesa Sanpaolo rileva il 79% di Banca Monte Parma, con un impiego complessivo di circa 230 mln di Euro investiti. Integrazione che diverrà operativa nel 2012.
2011. Il Gruppo cede la Cassa di Risparmio della Spezia (Carispezia), al Gruppo Crédit Agricole Italia.
2012. Avvengono le seguenti fusioni per incorporazione nella Cassa di Risparmio di Spoleto, rinominata in seguito Casse di Risparmio dell’Umbria, banca legata al gruppo Intesa Sanpaolo:
- Cassa di Risparmio di Terni e Narni
- La Cassa di Risparmio Città di Castello
- Cassa di Risparmio di Foligno.
2013. Avviene la fusione per incorporazione della Banca dell’Adriatico nella Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, mantenendo la denominazione di Banca dell’Adriatico.
2014. Incorporazione della Cassa di Risparmio di Venezia e della Banca di Credito Sardo in Intesa Sanpaolo.
2015. Incorporazione della Banca di Trento e Bolzano (Bank für Trient und Bozen) e di Banca Monte Parma (ne possedeva già il 79%) in Intesa Sanpaolo.
Fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, Cassa di Risparmio di Rieti e Cassa di Risparmio di Civitavecchia in Intesa Sanpaolo.
2016. Nel maggio 2016 avviene la fusione per incorporazione della Banca dell’Adriatico e Casse di Risparmio dell’Umbria in Intesa Sanpaolo. Mentre, nel dicembre 2016 il Gruppo, già proprietario del 10% di Banca ITB, rileva il restante 90% delle quote azionarie con un investimento di 153 mln di Euro. Verrà in seguito rinominata Banca 5 SpA. A partire dal 2016 viene adottato il modello di governance basato su un sistema monistico.
2017. Nel giugno 2017 avviene l’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. A causa dell’accertamento da parte della BCE del dissesto e rischio di dissesto di questi istituti di credito, l’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo avviene al prezzo simbolico di 50 centesimi di Euro per ciascuna delle due banche. Da questa operazione sono esclusi i crediti deteriorati, che saranno trasferiti a una società a partecipazione pubblica (DL 99/2017). Attraverso questa acquisizione il Gruppo riceve 3,5 mld di Euro dallo Stato Italiano, per compensare gli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’operazione. A novembre 2017 Intesa Sanpaolo attraverso la cessione della sua quota (50%) di Allfunds Bank si ritrova una plusvalenza di 800 milioni, che permette al Gruppo di distribuire 3,4 mld di Euro di dividendi per l’esercizio 2017. Nel dicembre 2017 Intesa Sanpaolo cede Infogroup a Engineering.
2018. Nel corso del 2018 avvengono le seguenti incorporazioni per fusione in Intesa Sanpaolo: Banca Nuova SpA (precedentemente controllata di Banca Popolare di Vicenza), Cassa di Risparmio del Veneto e Cassa di Risparmio del Friuli-Venezia Giulia (ex Friulcassa), Cassa dei Risparmi di Forlì, della Romagna SpA (o Cariromagna) e del Banco di Napoli. Nel agosto 2018 le azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo vengono convertite in ordinarie con un rapporto di 1,04 azioni ordinarie per ogni azione di risparmio posseduta.
2019. Intesa Sanpaolo continua la sua politica di incorporazioni. In particolare, nel mese di febbraio, avviene l’incorporazione per fusione di Banca CR Firenze, Cassa di Risparmio in Bologna e Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia SpA. A maggio del 2019 avviene l’incorporazione per fusione di Banca Apulia SpA e Banca Prossima SpA.
Intesa Sanpaolo e UBI Banca
Il 18 febbraio 2020, il Gruppo Intesa Sanpaolo annuncia il lancio, nei confronti di UBI Banca, di una Offerta Pubblica di Scambio (OPS) volontaria, pari a 4,9 mld di euro.
Nel dettaglio, la proposta prevede che per ogni 10 azioni UBI Banca siano corrisposte 17 azioni Intesa Sanpaolo di nuova emissione. Inoltre, è previsto un premio del 27,6% rispetto al valore del titolo in Borsa del 14 febbraio. In aggiunta, nell’assemblea straordinaria, che si terrà il 27 aprile 2020, l’esecutivo di Intesa Sanpaolo proporrà un aumento di capitale per sostenere l’Ops.
Per evitare problemi con l’Antitrust, il Gruppo Intesa ha già predisposto una serie di operazioni che coinvolgono anche altre società, come UnipolSai, BPER e altre.
Con questa operazione Intesa Sanpaolo avrà accesso a 3 mln di clienti UBI.
L’offerta si è conclusa a luglio 2020, con l’acquisizione del 91,0149% del capitale di UBI. Il conseguente delisting di UBI da Piazza Affari è partito dal 5 ottobre 2020.
Dati economici Intesa Sanpaolo
Dicevamo che il Gruppo Intesa Sanpaolo è attualmente il maggiore gruppo bancario in Italia, con una struttura che può contare su oltre 3.800 sportelli presenti sul territorio, che servono quasi 12 mln di clienti complessivi.
Mentre, a livello internazionale, Intesa Sanpaolo ha circa 1.000 sportelli che servono 7,2 milioni di clienti in 12 Paesi europei, in Medio Oriente e Nord Africa. Nella zona Euro, Intesa Sanpaolo è al 3° posto tra gli istituti bancari con maggiore capitalizzazione borsistica.
Dati finanziari Intesa Sanpaolo
- Capitalizzazione di mercato: 19,43 mld di euro.
- Numero di azioni: 19,43 mld.
- Piazza di quotazione: Milano.
- Settore: Dati finanziari. Servizi bancari.
- Dipendenti: 106mila circa.
- Persone chiave: Gian Maria Gros-Pietro (presidente del consiglio di amministrazione), Carlo Messina (consigliere delegato e CEO).
Di seguito alcuni dati finanziari di Intesa Sanpaolo riferiti al 2019 e comparati all’esercizio precedente.
- Reddito totale: 33,69 mld di euro, +11,01%.
- Utile netto: 4,18 di euro, +3,26%.
Azionariato Intesa Sanpaolo
L’assetto proprietario, composto dai maggiori azionisti Intesa Sanpaolo, a febbraio 2021 risulta come segue:
- 9,888%, appartiene alla Compagnia di San Paolo.
- 5.005%, appartiene a BlackRock Inc.
- 4,68%, appartiene a Fondazione Cariplo.
Dividendi Intesa Sanpaolo
Per l’anno di esercizio 2019 non è stato distribuito alcun dividendo Intesa Sanpaolo.
Suddivisione delle attività di Intesa Sanpaolo
Le attività svolte dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono ripartite in 7 business units:
- Banca dei Territori.
Importante divisione in quanto rappresenta la rete commerciale di Intesa Sanpaolo in Italia. - Corporate and Investment Banking.
Il Gruppo è presente in 30 Paesi ed è partner per imprese e istituzioni finanziarie sia a livello nazionale che internazionale. - International Subsidiary Banks.
Intesa Sanpaolo è presente in 12 Paesi, su un’area che copre l’Europa centro-orientale, il Medio-Oriente ed il Nord Africa. - Private Banking (Fideuram).
Divisione che offre servizi di consulenza finanziaria. - Asset Management.
La Eurizon Capital SGR, società di risparmio gestito, investe in obbligazioni (tra cui titoli di stato) e società quotate. Attualmente ricopre il 15% del mercato e gestisce 314 mld di Euro, pertanto risulta il secondo fondo italiano. - Divisione Insurance.
Attraverso le compagnie di assicurazione Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Fideuram Vita. - Capital Light Bank.
La Intesa Sanpaolo RE.O.CO. ha il compito di gestire le sofferenze e gli attivi in vendita.
Andamento quotazione Intesa Sanpaolo
Il gruppo bancario Intesa Sanpaolo SpA è quotato alla Borsa di Milano e partecipa al calcolo dell’indice FTSE MIB, nonché agli indici Euro Stoxx 50 e Euro Stoxx 50 Banks.
Vediamo ora l’andamento del titolo a partire dagli ultimi 5 anni.
Come vediamo dal grafico, l’andamento della quotazione Intesa Sanpaolo è piuttosto contrastata. A maggio 2018 supera 3 euro per azione, ma perde di nuovo terreno portandosi sotto il valore dei 2 euro, a fine 2018 e poi nella primavera 2019.
Nell’ultimo anno c’è da registrare la forte perdita subita tra febbraio e marzo 2020. L’avanzare della pandemia Covid-19, infatti, ha messo in ginocchio le Borse mondiali, ma anche buona parte delle aziende quotate. Il 21 febbraio il titolo Intesa Sanpaolo aveva un valore poco sopra i 2,5 euro, mentre il 21 aprile ha chiuso a 1,32 euro.
Tuttavia, la fiducia degli investitori non si fa attendere e la quotazione Intesa Sanpaolo intraprende un trend rialzista che la porta a chiudere sopra a chiudere a 2,15 euro il 25 febbraio 2021.
Previsioni azioni Intesa Sanpaolo
Secondo gli analisti per le azioni Intesa Sanpaolo si prevede un prolungamento della fase rialzista, anche se non si esclude una momentanea inversione di tendenza.
In questo periodo, l’investimento in azioni Intesa Sanpaolo presenta una rischiosità decisamente elevata, pertanto si configura confacente a quegli investitori più propensi al rischio.
Limiti e punti di debolezza Intesa Sanpaolo
Vediamo ora quali sono i limiti che potrebbero influire sfavorevolmente sul titolo azionario di Intesa Sanpaolo. Non sono tanti, tuttavia possono influire non poco su l’andamento economico dell’azienda e scoraggiare così gli investitori sul lungo termine.
- La scarsa presenza in Europa e nel mondo.
Attualmente Intesa Sanpaolo è il 3° gruppo bancario operante sul territorio europeo, dopo la spagnola Banco Santander e la francese BNP Paribas. - Il mercato italiano.
Come abbiamo visto Intesa Sanpaolo è il maggior istituto bancario operante in Italia. Tuttavia, anche la maggior parte degli introiti deriva dai clienti privati e piccole imprese italiane. Questo significa che in caso di depressione economica il Gruppo verrebbe esposto a rischi non indifferenti, con conseguente riflesso sul titolo azionario.
Di seguito vediamo quali sono i maggiori concorrenti di Intesa Sanpaolo.
- Unicredit Group. E’ il maggior concorrente di Intesa Sanpaolo.
- BPER
- Banca MPS
- BNL
- UBI Banca
- Unipol Banca
- BPM
- Mediobanca
Punti di forza Intesa Sanpaolo
Vediamo ora quali opportunità potrebbero portare ad un andamento rialzista del titolo azionario di Intesa Sanpaolo.
- La presenza sul territorio italiano.
Abbiamo visto con i numeri che il Gruppo si posiziona come leader per numero di agenzie dislocate su tutto il territorio. La capillare distribuzione gli consente, inoltre, di mantenere un buon posizionamento del brand, nella mente dei consumatori, rispetto ai concorrenti. - Presenza all’estero.
Come abbiamo visto Intesa Sanpaolo ha agenzie distribuite in svariati paesi, questo consente al Gruppo di far fronte ad eventuali crisi economiche localizzate. - La diversificazione dell’offerta.
Come abbiamo visto la Intesa Sanpaolo propone diversi prodotti bancari e servizi finanziari rivolti a privati e ad aziende. Questo le consente di evitare che un cliente già acquisito si rivolga alla concorrenza per soddisfare altre necessità. - Leader nel settore del credito in Italia.
Intesa Sanpaolo detiene oltre il 15% di quote del mercato nazionale che riguarda il settore dei servizi finanziari, attestandosi come leader di settore. - Brand reputation.
Il Gruppo nasce dalla fusione di due istituti di credito molto importanti, Banca Intesa e Sanpaolo IMI. Questo conferisce a Intesa Sanpaolo un certo vigore e di certo una solida esperienza nel settore. Pertanto, risulta un titolo azionario sempre molto appetibile per gli investitori, rispetto a quelli della concorrenza.
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Conclusioni
Quando andiamo ad analizzare le previsioni su l’andamento di un titolo azionario, dobbiamo tenere conto di svariati fattori.
Abbiamo visto quali sono le opportunità e i limiti di Intesa Sanpaolo, vediamo ora quali informazioni dobbiamo controllare costantemente per capire come potrà evolversi il titolo in Borsa.
- Tieni sotto controllo l’evoluzione del mercato dei titoli bancari.
- Controlla gli investimenti rivolti alla diversificazione dei prodotti e dei servizi da parte del Gruppo.
- Verifica se sono previsti investimenti per espandere le attività a livello internazionale, in particolare in Europa.
- Segui con attenzione la concorrenza di questo settore specifico. Nello specifico, eventuali partnership con aziende tecnologicamente avanzate e che potrebbero minacciare le quote di mercato di Intesa Sanpaolo.
- Osserva con attenzione l’andamento dell’economia in generale, la quale potrebbe influire non poco sul mercato dei servizi di credito e finanziari.
- Monitora tutte le informazioni rilasciate da l’azienda. In particolare, piani di investimento, nuove partnership, ricavi, riduzione dei costi operativi con sistemi innovativi ed efficienti, ecc..
Naturalmente, oltre a questi dati si dovrà entrare più nello specifico tecnico e seguire l’andamento del titolo. In particolare, si dovrà monitorare la volatilità del periodo di riferimento.
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