Comprare azioni Uber conviene?
La Uber Technology Inc. è una società statunitense operante come servizio di trasporto di persone e cibo, tramite prenotazione via app.
Di seguito vedremo come è stato come è stato il recente esordio in Borsa di Uber, nonché cosa possiamo prevedere per il titolo azionario, nel breve e medio periodo.
Analizzeremo, inoltre, il suo storico finanzio ed economico, in modo da avere sufficienti informazioni per valutare con attenzione se conviene acquistare azioni Uber.
Ma andiamo per gradi e vediamo di cosa si occupa la società e come si snoda la sua organizzazione.
Attenzione!
Prima di iniziare, se ancora non l’hai scaricato, ricevi il report PDF con i 10 migliori titoli azionari da acquistare in questo momento. Vuoi acquistare azioni che avranno una performance come quella di Amazon, Disney, Booking, Apple e Netflix? Allora vedi subito i titoli.
Sei pronto ad ottenere una performance di oltre il 7.000%?
Bene, ora che hai scoperto quali sono i 10 titoli più promettenti di questo momento, continuiamo l’articolo con le azioni Uber.
Cos’è Uber e cosa fa
La Uber Technologies Inc. è un’azienda statunitense attiva nella fornitura di servizi di trasporto automobilistico privato.
Con l’ausilio del sito web e di un’applicazione mobile, Uber mette in collegamento i passeggeri con gli autisti registrati al servizio. I clienti possono anche monitorare in tempo reale la posizione dell’auto prenotata e quindi stimare i tempi di attesa.
Attraverso la Uber app avvengono tutte le operazioni: dalla prenotazione dell’auto disponibile e più vicina a te, sino al pagamento con carta di credito.
Attualmente Uber è uno dei principali attori della sharing economy, come lo è anche AirBnb.
Uber è operativo in 77 paesi nel mondo, e copre oltre 700 città. In Italia Uber è operativo dal 2013.
I servizi offerti variano dalla disponibilità di utilitarie con autista, a mezzi per il trasporto di disabili o SUV con vetri oscurati, dai monopattini alle bici, sino alle moto Ape. Tuttavia, tieni presente che non tutti i servizi sono attivi in tutte le città.
Uber dalle origini a oggi
La Uber Technology nasce a San Francisco nel 2009 da un’idea di Garett Camp e di Travis Kalanick.
In origine il nome era UberCab, trasformato poi nell’attuale Uber a partire dal 2011, a causa delle proteste da parte dei tassisti (quelli tradizionali) di numerose città statunitensi.
Camp e Kalanick investono inizialmente 250 mila dollari. Nell’arco di un solo anno ricevono un nuovo finanziamento, di circa 1,25 mln di dollari, da parte di alcune società che valutano la start-up Uber Technology 4 mln di dollari.
Già nel maggio 2010 l’app viene lanciata nella città di San Francisco. In questo periodo il servizio ha ancora un costo superiore al taxi tradizionale (+1,5).
Nel 2011 Uber sbarca a Boston, Chicago, New York, Seattle e Washington D.C.. Nello stesso anno riceve un altro investimento cospicuo (circa 10 mln), stavolta da parte della Benchmark capital, la quale valuta la start-up 60 mln di dollari.
Dicembre 2011. Uber è presente a Parigi. Riceve inoltre un altro considerevole investimento di 26,5 mln di dollari da parte della Menlo Ventures.
Luglio 2012. E’ l’anno del lancio sul mercato di UberX, un nuovo servizio che prevede vetture meno lussuose, ad un costo decisamente più basso (-35%).
Sempre nel 2012 l’azienda rileva che, specialmente nei giorni festivi e negli orari di punta, le auto disponibili scarseggiano. Per ovviare al problema fa ricorso al dynamic pricing model, ovvero un algoritmo che stabilisce in modo automatico il costo delle corse sulla base delle richieste. Con questo sistema le curve di domanda e offerta sono riequilibrate, considerato che se il costo del servizio è troppo alto molti utenti optano per dei mezzi di trasporto alternativi.
2013. Arriva un altro investimento, stavolta di 250 mln di dollari, da parte di Google Ventures. Uber Technology è valutata 3,5 mld di dollari e nel frattempo si estendere in India e in Africa.
2014. Uber fa il suo esordio in Cina, attualmente è uno dei mercati più fruttuosi per l’azienda. Il motore di ricerca cinese Baidu investe 600 mln di dollari nella start-up.
Viene inoltre lanciato UberPool, un servizio che consente di condividere la corsa con altri utilizzatori che percorrono lo stesso tragitto, abbattendo considerevolmente i costi.
2015. Prende il via UberEats, il servizio di consegna a domicilio di pasti pronti. Nello stesso anno l’azienda inizia ad investire nello studio e nella ricerca tecnologica per le vetture a guida autonoma, con il supporto di aziende automobilistiche come Toyota e Volvo.
2016. Arriva un altro importante investimento, stavolta ammonta a 3,5 mld di dollari e arriva dal Saudi Arabia Public Investment Fund.
2017. La Uber Technology è stata valutata 48 mld di dollari, con una stima di 15 mln di corse al giorno, e occupa circa 15 mila dipendenti.
Nell’agosto 2017, in seguito alle pressioni di alcuni investitori, Travis Kalanich (CEO e co-fondatore della società) è costretto a rassegnare le dimissioni. Le motivazioni sono da far risalire a testimonianze di molestie sessuali in azienda (pare che Kalanich sapesse, ma non prese provvedimenti), spionaggio aziendale e truffa. Buona parte delle accuse sono poi risultate infondate. Il suo posto è stato affidato a Dara Khosrowshahi (ex CEO Expedia). Kalanich rimane comunque nel consiglio di amministrazione dell’azienda.
Controversie Uber
Di sicuro Uber non ha avuto vita facile, in particolare in Italia dove per poter elargire alcuni servizi è dovuta passare per le aule dei tribunali.
Il 31 dicembre 2013 a San Francisco, un autista Uber, investe una bimba di sei anni. I familiari denunciarono la società Uber Technology, sostenendo che fosse responsabile per le azioni dei suoi autisti. Quasi un anno dopo l’incidente, quel autista venne arrestato. Si scoprì, infatti, che era stato già arrestato dieci anni prima per guida in stato di ebrezza. A causa di questo incidente si scatenarono diverse polemiche.
Nel novembre 2014 la società viene inondata di denunce per violazione della privacy, concorrenza sleale e molestie sessuali. In particolare, vi sono numerose proteste da parte dei tassisti tradizionali che contestano a Uber di non versare quanto dovuto in tasse, e che gli autisti non avrebbero il patentino (come i tassisti), pertanto non sarebbero idonei a trasportare passeggeri.
Come se non bastasse le proteste arrivano anche dagli stessi autisti di Uber, i quali denunciano condizioni di lavoro troppo rigide e scarso rispetto per i loro diritti di lavoratori.
Nel mese di dicembre del 2014 la Uber Technology Inc. chiude in Spagna. Il servizio sarà poi riattivato a partire dal 2016, dopo che gli autisti si sono muniti di una patente a norma.
Altri problemi ci sono stati in altre città, ma come abbiamo visto gradualmente Uber si è adeguato alle norme locali e alle richieste dei suoi autisti.
Controversie legali in Italia
Nel febbraio 2015 il giudice di pace di Genova ha accolto il ricorso presentato da un autista Uber, il quale aveva subito una sanzione come tassista abusivo. Infatti, secondo il Giudice, il servizio UberPop non è similare al taxi, ma casomai al noleggio con conducente.
Nel maggio 2015 il Tribunale di Milano ha ordinato il blocco dell’App Uber Pop in tutta Italia.
Ad aprile 2017 il Tribunale di Roma ha ordinato il blocco dei servizi Uber (UberEats escluso) su tutto il territorio italiano, disposizione sospesa dopo pochi giorni in attesa dell’esame del reclamo presentato da parte dell’azienda.
Dati finanziari Uber
- Capitalizzazione di mercato: 107,34 mld di dollari.
- Numero di azioni: 1,86 mld.
- Piazza di quotazione: NYSE.
- Settore: Tecnologia. Servizi IT e software.
- Dipendenti: 22.800.
- Persone chiave: Dara Khosrowshahi (CEO).
Di seguito alcuni dati finanziari di Uber riferiti al 2020 e comparati all’esercizio precedente.
- Ricavi: 11,14 mld di dollari, -14,32%.
- Utile netto: -6,77 mld di dollari, +20,43%.
Azionariato Uber
In base ai dati aggiornati a dicembre 2020, i maggiori azionisti Uber sono i seguenti.
- 11,94%, appartiene a SB Investment Advisers (UK) LTD.
- 6,56%, appartiene alla Morgan Stanley.
- 4,42%, appartiene alla FMR, LLC.
- 3,91%, è di proprietà della Public Investment Fund.
- 3,83%, sono azioni di The Vanguard Group.
- 3,14%, sono quote di Blackrock.
Dividendi Uber
Per ora non risulta distribuito alcun dividendo Uber.
Andamento quotazione Uber azioni
Uber è stata presentata con una IPO di 8,1 mld di dollari (la più alta dopo Alibaba del 2014) e una valutazione della società pari a 82 mld.
Come ti ho anticipato le azioni Uber sono state ammesse alle contrattazioni a partire dal 10 maggio 2019. Dopo i primi giorni il titolo ha avuto un deciso calo rispetto al valore iniziale.
La quotazione Uber ha raggiunto il picco massimo a giugno, quando ha superato la soglia dei 46 dollari. In seguito si è verificato un periodo caratterizzato dal segno meno, con il titolo che è stato scambiato sotto i 27 dollari a novembre.
Nei mesi successivi assistiamo ad una ripresa che riporta le azioni Uber sopra i 40 euro, toccati il 7 e il 21 febbraio. Mentre, le settimane successive sono caratterizzate da ribassi dovuti alla crisi della Borse innestata dalla pandemia Covid-19. Il titolo Uber perde la metà del suo valore.
Tuttavia, la ripresa non si fa attendere e, man mano, la quotazione Uber riguadagna terreno. Il suo massimo storico, per ora, lo raggiunge il 10 febbraio 2021, quando chiude sopra i 63 dollari.
Previsioni azioni Uber
Secondo gli analisti per le azioni Uber si prevede nel breve un prolungamento della fase rialzista, anche se non si esclude un’inversione di tendenza.
In questo periodo, l’investimento in azioni Uber presenta una rischiosità decisamente elevata, pertanto ti invito alla prudenza.
Limiti e punti di debolezza di Uber
C’è da rilevare che questo tipo di aziende hanno bisogno di notevoli investimenti infrastrutturali. Infatti, nel 2018 Uber ha avuto una perdita operativa di circa 1,8 mld di dollari. Tuttavia, queste sono spese iniziali che poi dovrebbero diminuire, quindi è normale che i primi anni si affanni un po’.
Un altro ostacolo Uber potrebbe averlo nell’espansione internazionale. Infatti, il successo di un servizio come questo è fortemente legato alle norme locali, che potrebbero bloccare o autorizzare tali pratiche di trasporto.
Punti di forza di Uber
Ad ogni modo Uber rimane una società solida e ben amministrata, anche la recente IPO prova che gli investitori sono interessati ed hanno fiducia in essa.
Inoltre, l’azienda impegna ingenti capitali per la ricerca e lo sviluppo di nuovi servizi altamente tecnologi ed in linea con le esigenze di una clientela sempre più variegata.
Come imparare a fare trading
Vediamo ora come mettere in pratica tutte queste informazioni.
Se non sei pratico di trading ti consiglio di considerare il webinar gratuito di Andrea Unger.
Nel suo webinar, Andrea ti spiegherà i sistemi di trading più vantaggiosi e che gli hanno permesso di vincere per ben 4 volte il campionato del mondo di trading. Guarda il webinar gratuito (consigliato!).
Comprare azioni Uber
Ti ricordo che le azioni sono un investimento con un tasso di rischio medio-alto, quindi se preferisci non rischiare ti consiglio di investire in obbligazioni.
Va da sé che, essendo il rischio per le obbligazioni più basso, anche i guadagni saranno inferiori rispetto a ciò che potrebbe fruttare un investimento in azioni.
Valuta anche la possibilità di ottenere un buon investimento attraverso il trading online e guadagnare sull’andamento fluttuante del titolo.
Dove comprare azioni Uber
Tradizionalmente gli istituti di credito fungono da tramite tra il risparmiatore e la Borsa Valori. Tuttavia, i servizi offerti dalle banche hanno dei limiti, i quali potrebbero influire sul rendimento finale del tuo investimento. Vediamo perché:
- I titoli disponibili. La gran parte delle banche italiane operano solo nella Borsa di Milano. Non puoi quindi puntare sulle azioni Uber, né tanto meno sui titoli più interessanti di questo periodo (Amazon, Apple, Booking, Disney, Netflix, ecc.).
- Costo commissioni. Le commissioni bancarie sono sempre state tra le più elevate del mercato. Questo significa che al tuo profitto generato dall’investimento dovrai sottrarre i costi per la transazione e il mantenimento delle operazioni.
- Nessuna vendita al margine e leva finanziaria. Non ti è possibile utilizzare strumenti di investimento per fare trading indipendentemente dall’andamento del titolo azionario.
- No alla vendita allo scoperto. Non puoi operare e trarre profitto dalle fluttuazioni del mercato giocando sul calo delle azioni (anche se nei fatti non le possiedi).
- Comprare e vendere azioni in giornata. Attraverso un istituto bancario non puoi sfruttare tutte le opportunità che il mercato azionario, come acquistare e vendere rapidamente i titoli azionari.
Detto questo, la soluzione migliore per comprare azioni Uber, come qualsiasi altro titolo, è certamente il Trading online.
Le attività che abbiamo viste precluse operando tramite un istituto bancario, con il trading online sono possibili, nonché semplicissime da attuare, oltre ad avere costi decisamente contenuti.
Qual è il servizio migliore per fare trading online?
Tra i servizi di trading online, senza dubbio, il migliore è di certo eToro, una piattaforma che vanta milioni di utenti attivi al giorno.
L’affidabilità e la sicurezza di eToro sono certificate da un’attività ultra decennale, inoltre è regolamentata dalla FCA del Regno Unito e dalla CySEC di Cipro, nonché autorizzata della Consob ad operare in Italia.
eToro si contraddistingue per la semplicità d’uso e per le sue funzionalità innovative, come il social trading. Quest’ultimo ti consente di osservare e clonare le operazioni dei trader più performanti e di condividere le tue esperienze e opinioni con gli altri utenti della piattaforma.
Se sei interessato ad approfondire questo argomento, ti invito a leggere il mio articolo su eToro.
Conclusioni
Nei paragrafi precedenti ti ho riportato diverse notizie concernenti Uber. Tuttavia, come ben sai, molti dati seguono una evoluzione costante, pertanto nel momento in cui leggi potrebbero essere già superati. In linea generale le informazioni che dovresti controllare costantemente sono.
-
L’evoluzione del mercato dei titoli tecnologici.
-
Gli investimenti rivolti alla diversificazione dei prodotti e dei servizi da parte del Gruppo.
-
Le informazioni che potrebbero limitare o agevolare l’espansione di Uber a livello internazionale.
-
L’andamento dell’economia in generale, la quale potrebbe influire non poco sul mercato dei servizi di trasporto.
-
Le informazioni rilasciate dall’azienda. In particolare, piani di investimento, nuove partnership, ricavi, riduzione dei costi operativi con sistemi innovativi ed efficienti, ecc..
Inoltre, dovrai seguire anche l’andamento del titolo in Borsa e, nello specifico, controllare la volatilità del periodo di riferimento.
Tutte queste informazioni possono essere utili per valutare un investimento in azioni Uber.
I 10 migliori titoli azionari da acquistare in questo momento
Ho appena individuato i 10 titoli azionari da acquistare in questo momento pronti per battere il mercato da qui ai prossimi 12 mesi.
Tra un anno potresti pentirti di non aver acquistato questi titoli oggi. Non perdere tempo, vedi subito quali sono i titoli e cogli quest’opportunità in anticipo.
Lascia un commento