Se stai pensando di investire in materie prime, di seguito troverai una guida pratica per capire meglio cosa sono gli ETF Petrolio e se può essere un investimento conveniente.
Negli ultimi tempi si è parlato molto di petrolio a causa della forte depressione del prezzo sui mercati finanziari. Come sai il petrolio si colloca tra gli investimenti sempre interessanti, questo a causa della sua volatilità e quindi della possibilità di portare a casa grossi guadagni.
Di seguito avremo modo di analizzare con cura tutti gli aspetti che influenzano la quotazione ETF Petrolio ed inoltre ti fornirò alcuni consigli su dove poter investire in materie prime.
Ma partiamo dalle basi e vediamo innanzitutto cosa si intende per ETF sul Petrolio.
Cosa sono gli ETF e come funzionano
Gli Exchange Traded Fund (ETF) sono dei fondi di investimento scambiati in Borsa come i titoli azionari.
Avendo gli ETF una gestione passiva il rendimento dipende dalla quotazione di un indice borsistico. Pertanto, risulta un investimento molto economico in fatto di spese, e meno rischioso rispetto alle singole azioni.
Un ETF può basarsi su diversi prodotti finanziari ed è possibile quindi fare trading utilizzando diversi strumenti di investimento. Investire in ETF può essere utile per diversificare il proprio portafoglio e gestirlo più facilmente.
ETF suddivisi per classe di attività:
- Azionari
- Mercati monetari
- Immobiliari
- Obbligazionari
- Materie prime
- Metalli preziosi
Emittenti di ETF:
- Amundi ETF
- DB x-trackers
- EasyETF
- ETF Securities Ltd.
- HSBC Exchange Traded Funds
- Invesco PowerShares
- iShares
- JPMorgan ETF
- Lyxor Asset Management
- Market Access
- Source
- streetTRACKS
- ThinkCapital
- UBS Exchange Traded Funds
- Xmtch
- VanEck
ETFplus
Si tratta del mercato della Borsa Italiana dedicato alla compravendita in tempo reale di strumenti che replicano l’andamento di indici e di materie prime. Si possono trovare le negoziazioni riferite ai seguenti ETF:
- Semplici.
- Strutturati: ETF short, leveraged ETF, ETF protective put, ecc..
- A gestione attiva: si tratta di fondi che hanno lo scopo di superare l’indice di riferimento.
- Strumenti finanziari derivati cartolarizzati (ETC/ETN).
ETF Petrolio
Abbiamo visto che tramite gli ETF possiamo investire in diversi mercati azionari, anche materie prime. Nello specifico gli ETF sul Petrolio sono tra i più amati da i trader.
Gli Exchange Traded Commodities (ETC), questa è la corretta denominazione degli ETF sul Petrolio, sono infatti il metodo più semplice da adottare se vuoi investire su questa materia prima.
Storicamente, c’è da ricordare che il crollo del prezzo del greggio del 2014 ha fatto guadagnare cifre interessanti ai possessori di ETF sul Petrolio. I trader infatti hanno avuto la possibilità di investire sulla caduta del prezzo andando short e puntando poi sugli aggiustamenti rialzisti procedendo long.
Da questo si deduce che esistono vari tipi di investimento ETF sul Petrolio. Quale sia il migliore e quello che consente maggior profitto dipende molto dalla tua abilità nel prevedere gli andamenti del prezzo del petrolio.
Tipi di ETF sul Petrolio
Vediamo ora quali sono i tipi di ETF Petrolio sui quali puoi tradare.
- Short. Adatto per coloro che puntano sul ribasso del prezzo del petrolio.
- Long. Adatto a chi preferisce puntare sul rialzo del prezzo del petrolio.
- A leva. Strumento che potenzia i movimenti del sottostante.
- WTI (West Texas Intermediate). Si tratta di un prodotto di riferimento per il mercato statunitense.
- Brent. E’ un prodotto di riferimento per il mercato europeo.
- Hedged. Si tratta di un EFC protetto contro il rischio del cambio considerata la negoziazione del petrolio in dollari USA.
- Derivati del petrolio. Come la benzina e altri prodotti di raffineria e chimici.
Cosa sono il Brent e il WTI
Sono dei termini dei quali avrai sicuramente sentito parlare. Vediamo di fare chiarezza e capire a cosa si riferiscono queste due sigle.
Le tipologie di petrolio presenti sul mercato sono diverse. Tuttavia, se si parla a livello di scambi internazionali, i principali sono fondamentalmente due: il Brent e il WTI.
Il termine Brent prende spunto dal nome di un giacimento di petrolio presente nel Mare del Nord, in acque territoriali appartenenti alla Scozia, e attivo dal 1976. Con questa espressione oggi ci si riferisce al petrolio estratto in Europa.
La produzione di oro nero europeo consiste in circa 20 campi petroliferi posizionati nel Mare del Nord. Anche se l’estrazione in questi giacimenti non ha di certo numeri paragonabili ad altre zone del mondo, il Brent serve da petrolio grezzo di riferimento a livello globale. Tant’è che il suo prezzo definisce quello del 60% del totale della produzione mondiale.
La seconda tipologia di petrolio più importante nei mercati di scambi internazionali è il WTI.
Si tratta dell’acronimo di West Texas Intermediate, noto anche come Texas Light Sweet. Con questa sigla si indica un tipo di petrolio estratto in Texas, ed usato come benchmark negli Stati Uniti per stabilirne il prezzo al NYMEX (New York Mercantile Exchange), mercato dei futures.
Il petrolio texano è di elevata qualità e dalla sua raffinazione si ottiene una alta percentuale di benzine e di gasolio leggero.
Il Wti fa riferimento al petrolio estratto negli Stati Uniti ed è scambiato sul mercato di Cushing in Oklahoma (principale hub nella fornitura del petrolio), dove viene fissato il prezzo per il NYMEX.
Differenza tra Brent e WTI
La differenza di prezzo tra i due tipi di petrolio può essere determinata da diversi fattori.
C’è da dire che il il prezzo del petrolio è fortemente influenzato dalle vicende che avvengono a livello globale e che in qualche modo incidono anche sull’economia. Giusto per fare un esempio, all’inizio del 2020 un barile di petrolio veniva scambiato ad un prezzo superiore ai 60 dollari, con l’esplodere della pandemia del Covid-19, il prezzo di un barile è arrivato sotto i 20 dollari.
Allo stesso modo, un altro fattore che influenza, e non poco, il prezzo del petrolio sono le questioni geopolitiche. L’incertezza politica di alcuni paesi produttori o ad essi confinanti, possono incidere notevolmente sulla differenza di prezzo tra il Brent e il WTI.
Come scegliere il miglior ETC
A questo punto, ti starai chiedendo quale può essere la tipologia di ETC migliore per il tuo portafoglio investimenti.
Nei fatti prima di effettuare la tua scelta è bene che tu valuti attentamente i seguenti aspetti dell’ETF Petrolio.
Liquidità
L’ho inserito per primo perché è il parametro basilare che influenza la scelta del miglior ETC, in quanto è fortemente vincolato alle nostre esigenze. Ad esempio, un ETC con un volume importante può essere venduto in qualsiasi momento, senza attese, mentre un ETC con poca liquidità solitamente presentano uno spread per niente vantaggioso. In questo modo è facile vedere ridursi il rendimento del nostro investimento.
I Costi
Abbiamo visto che, essendo gli ETF a gestione passiva, le spese sono alquanto ridotte. Tuttavia, non sono pari a zero ed incidono inevitabilmente sul rendimento. Pertanto, quando valuti in investimento in ETF sul Petrolio, devi includere i costi di gestione, i quali hanno un peso tra lo 0,3 e l’1%; nonché la commissione spettante ai broker per quella operazione.
Imposte
I profitti derivanti dagli ETC negoziati alla Borsa di Milano sono attualmente tassati in Italia come redditi da capitale (come avviene anche per i CFD). Pertanto, fare trading con gli ETC comporta una imposizione fiscale del 26% sul rendimento.
A questo proposito ti ricordo che i Titoli di Stato (come BOT e BTP) hanno un’aliquota inferiore, pari al 12,5%. Tuttavia, si tratta di strumenti finanziari che hanno margini di guadagno più bassi e quindi dall’appeal decisamente modesto.
Mentre, se stai pensando ad un investimento in ETC esteri, devi tenere presente che le imposte applicate saranno più alte.
Altri aspetti da valutare
- Lo spread. Applicato ad una singola unità.
- Il prezzo. Valuta quello di acquisto e quello di vendita; su questa base puoi stabilire se è conveniente per puntare sul rialzo.
- La leva finanziaria. Se abbiamo una leva 1:30, dovrai disporre di un 30simo dell’importo richiesto per investire su un singolo ETC.
- Il margine iniziale. Ovvero, il prezzo richiesto all’investitore per acquistare una singola unità.
- La scadenza. Se è alla fine della giornata o verrà mantenuta sino a quella successiva.
Quali sono gli ETF sul Petrolio più scambiati?
ETF Petrolio USO. Si tratta dello strumento più scambiato al mondo che da solo incide sul 25% delle negoziazioni WTI.
BRND. ETF fornito da WisdomTree, è il principale strumento negoziato alla Borsa di Milano.
OILB. Altro strumento scambiato alla Borsa Italiana e fornito sempre da WisdomTree.
Anche se quotati alla Borsa di Milano, gli ultimi due strumenti di investimento hanno come valuta di riferimento il Dollaro. Pertanto, ricorda che in questo caso devi mettere in conto che le tue operazioni su questi ETF ti espongono ai rischi di cambio valuta.
Mentre, gli ETF Petrolio successivi sono scambiati in Euro.
EBRT. Negoziato alla Borsa Italiana e fornito anche questo da WisdomTree.
XTRC. Scambiato alla Borsa di Milano e fornito Xtrackers (ovvero Deutsche Bank).
Come investire in ETF Petrolio
Per poter investire sul petrolio è necessario farlo tramite un intermediario autorizzato ad operare sui mercati finanziari.
Molto probabilmente anche la tua banca offre questa tipologia di servizio. Tuttavia, per avere più margini di guadagno, poter operare anche su mercati esteri ed avere a disposizione un numero di strumenti finanziari maggiore, ti consiglio di puntare sul Trading online.
Si tratta infatti della scelta migliore per operare in Borsa.
Qual è il servizio migliore per fare trading online?
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Conviene investire in ETF Petrolio?
Abbiamo visto che, a causa della pandemia mondiale da Covid-19, negli ultimi mesi il prezzo del petrolio al barile ha avuto un crollo importante. Questa situazione ha attirato maggiormente l’interesse degli investitori verso gli ETC, i quali operano convinti che prima o poi il prezzo risalirà.
Tuttavia, devi tenere presente che l’invenduto e stoccato ha dei costi, quindi il prezzo del petrolio potrebbe non risalire immediatamente.
In definitiva, l’oro nero rimane sempre uno strumento di investimento interessante poiché offre sempre la possibilità di speculazione su diverse operazioni.
Ma per farlo devi essere anche consapevole dei rischi che si corrono. Quindi, esponiti solo se conosci bene questo tipo di operatività.
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