Netflix negli ultimi anni si è rivelata una delle più forti aziende che ci sono sul mercato del servizio on demand a canone mensile. Il suo boom è stato sotto gli occhi di tutti fin dalla sua nascita, raggiungendo in breve tempo numeri da capogiro, complice di questo una fornitissima offerta di serie tv e film ad un costo decisamente più abbordabile di altri concorrenti similari e di servizi di Pay Tv. Fino a poco tempo fa però i veri dati sul fatturato non si sono mai visti, e questo ha alimentato molta curiosità nell’utenza finale.
Netflix rende pubblico il bilancio
Finalmente la riserva è finita, e il bilancio è divenuto un’informazione pubblica. Se molti si aspetteranno un utile a “mille” zeri, rimarranno delusi. Infatti, dopo un picco di bilancio avvenuto nei primi mesi del 2019, si è vista una tendenza inversa. Il problema lo si va a identificare nella nascita di nuove concorrenti e nello sviluppo di altre già presenti e ben radicate come Amazon Prime. I costi spesso minori e offerte molto più corpose hanno portato la gente a preferire altre piattaforme, e lo spostamento di questa clientela che è stato più copioso negli ultimi mesi ha fatto registrare una discreta inversione di tendenza nel numero di abbonati a Netflix.
Questo chiaramente non significa che ci si deve preoccupare, non parliamo di un servizio che va a scomparire, ma è chiaro che questo aspetto in qualche modo inciderà sul palinsesto e sulla creazione o proseguimento di serie e film originali Netflix, dovendo in qualche modo rientrare con le spese per evitare pesanti disavanzi.
Abbonamenti in calo e perdita
Gli abbonamenti hanno fatto registrare un certo calo, il quale valore ammonta negli ultimi mesi a ben 17 miliardi di dollari, e un conseguente calo in borsa di 10 punti. Diciamo che in linea di massima ad oggi è andato in fumo oltre il 50 percento del guadagno avvenuto nella prima parte dell’anno. Un dato eloquente, che potrebbe anche essere un monito per l’azienda a rivedere qualcosa, che non sia solo un aumento dell’abbonamento che avrebbe un risultato inverso rispetto a quello di avvicinare le persone, ma anche un riaggiornamento del palinsesto e un aumento della qualità del servizio offerto. In pratica mettendo a disposizione della clientela qualcosa che altri non abbiano, per ottenere una certa leadership e un certo monopolio che adesso non ha più.
Calo del costo abbonamenti?
Una delle supposizioni più forti negli ultimi giorni è quella di un possibile lancio promozionale a lungo termine, dove il gruppo abbassi il costo mensile dell’abbonamento per attirare le persone. Sarebbe una politica abbastanza intelligente, ma secondo gli esperti al momento poco probabile, visto che non molto tempo fa è stato ritoccato in aumento. Evidentemente nella linea di marketing aziendale l’azienda non ha messo in programma una rimodulazione dei costi, vedremo invece come il colosso del servizio on demand intenderà affrontare il problema. Al momento non ci resta che aspettare e vedere quali saranno ne 2020 le mosse di Netflix per arginare questo calo di abbonati.
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