Avrai notato anche tu come buona parte dei media sia concentrato e impegnato nel far passare la notizia che presto verrà applicato un prelievo forzoso sui nostri conti bancari.
Ti sarà infatti capitato di sentire o leggere le seguenti frasi: “imminente default economico”, “vista l’attuale crisi di governo”, “incremento dello spread BTP-BUND”, la cosiddetta Virus-Tax”, e molte altre.
Il tono catastrofico che preannuncia il prelievo forzoso sui conti correnti ha un suo perché.
In questo modo si cerca di spaventare le persone per convincerle ad investire i propri risparmi in prodotti finanziari o previdenziali, per nulla convenienti.
Se hai notato infatti tutti ti concedono i loro migliori consigli e la soluzione giusta, su come evitare il prelievo forzoso sui conti correnti, mettendo al riparo i tuoi risparmi dalle grinfie del Governo vampiro.
A parte gli scherzi, in questo articolo cercheremo di approfondire l’argomento per capire quali sono i rischi concreti e soprattutto se esistono.
Infine, come ben sai, io sono contrario a mantenere dei risparmi stagnanti. Quindi, per quanto mi riguarda, se ho una cifra da impegnare, di sicuro valuto un investimento in azioni. Lo faccio per far fruttare il mio capitale, mantenendolo nel tempo e incassando i dividendi.
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire cos’è il prelievo forzoso.
Cosa è il Prelievo forzoso
Denominato anche tassa patrimoniale, consiste nel prelevare una cifra una tantum dal conto corrente bancario dei cittadini.
Si tratta di un provvedimento straordinario che viene adottato solo in casi di estrema necessità ed emergenza economica. Ovvero, quando per una crisi finanziaria del nostro paese non è possibile trovare altre soluzioni, si fa ricorso ad una tassa sul capitale depositato in banca dai correntisti.
In Italia il prelievo forzoso è stato adottato nel 1992 dal Governo guidato da Giuliano Amato. L’iniziativa aveva lo scopo di far fronte alla grave crisi finanziaria dovuta a diversi fattori, in particolare l’elevato debito pubblico e una Lira piuttosto debole.
Nella notte tra il 9 e il 10 luglio venne varato un Decreto Legge da 30 mld di lire, che prevedeva un immediato prelievo sui conti correnti italiani. La tassa sul patrimonio fu pari al 6 per mille (0,60%) del capitale depositato.
Questo significa che se il 10 luglio del 1992 avevi 10 mln di lire sul tuo conto (poco più di 5mila euro), ti è stato prelevato nottetempo un importo pari a 60mila lire (poco più di 30 euro).
Ora non mi soffermo a raccontarti in quale situazione si trovava l’Italia in quel momento, perché ci vorrebbe un articolo a parte. Ti dico solo che avevamo un debito pubblico altissimo, Moodys declassò i BTP italiani e che a settembre dello stesso anno la Lira italiana uscì dallo SME (e Soros guadagnò parecchio da questa speculazione).
L’Italia si trovava in quei mesi in una situazione economica e sociale (ti ricordo le stragi di mafia e tangentopoli) molto particolare e drammatica, che speriamo bene non si ripeta.
Come funziona il Prelievo forzoso
Nei fatti lo Stato fa cassa prelevando una cifra in percentuale dai conti correnti bancari. Questo prelievo potrebbe essere applicato su tutti i conti, indipendentemente dalla cifra depositata, oppure a partire da un determinato saldo.
I provvedimenti di questo tipo non vengono annunciati prima del prelievo forzoso, per evitare che i correntisti spostino per tempo i loro capitali. Ed ecco perché nel 1992 il prelievo avvenne nel momento in cui fu annunciato il DL.
Secondo i dati diffusi da Bankitalia, attualmente gli italiani detengono circa 1.400 mld di euro in giacenza sui propri conti. Peraltro questa cifra è aumentata di 20 mld solo nel bimestre aprile-maggio, in pieno lockdown.
Si tratta di una numero importante, che pone l’Italia tra i primi paesi al mondo per il risparmio.
Come abbiamo visto con il precedente episodio storico di prelievo forzoso, che è stato adottato in Italia nel 1992, fu applicata una percentuale del 0,6%. Se la stessa percentuale fosse applicata oggi, il ricavo totale ed immediato per lo Stato sarebbe di 8,4 mld circa. Una cifra che non avrebbe un impatto determinante sulle casse statali, ma che porterebbe parecchi malumori tra i correntisti.
Ad ogni modo, abbiamo anche visto che non si tratta di cifre esorbitanti per il singolo e se il denaro raccolto è necessario per pagare pensioni e gli stipendi di medici e infermieri, ci può anche stare. L’importante è che sia una tantum 🙂
Ora, a causa della pandemia da Covid-19, ci troviamo a dover affrontare una crisi economica tra le più gravi dalla fine della II Guerra Mondiale. Eppure, ci sono molti segnali che ci suggeriscono che non è in arrivo un prelievo forzoso.
Il Prelievo forzoso sui conti correnti ci sarà?
Come ti ho anticipato, da più parti puoi trovare articoli allarmanti, i quali hanno solamente lo scopo di spaventare il risparmiatore e convincerlo ad investire in prodotti perlopiù non convenienti economicamente e rischiosi per il tuo capitale. Sto parlando di polizze vita, fondi comuni, piani previdenziali, e quant’altro.
Si tratta quasi sempre di prodotti proposti da consulenti finanziari che hanno il solo fine di vendere a clienti poco esperti. Ma, i quali, essendo preoccupati per i loro risparmi abboccano facilmente all’amo.
Questi prodotti hanno un costo che si aggira intorno al 2% l’anno (ogni anno!), quindi costano più di tre volte un eventuale prelievo forzoso una tantum del 0,6%.
Come convincere i correntisti
Vediamo su quali leve (spesso menzogne) gli organi di informazione e i consulenti finanziari fanno pressione sui correntisti:
- Bail-in. Si tratta del fallimento di una banca, al quale possono essere chiamati anche i correntisti per esercitare un salvataggio interno (bail-in appunto). Peccato, che questo spauracchio sia sventolato anche per banche solidissime.
- Spread BTP-BUND. Negli ultimi 6 mesi ha superato il valore di 300 a marzo e i 270 ad aprile, ovvero in pieno lockdown da pandemia. Attualmente viaggia poco al di sotto dei 170.
- Perdita del potere d’acquisto. Un timore del tutto insensato visto che l’inflazione attualmente viaggia su valori trascurabili.
- Crisi di Governo. In alcuni siti lo sto leggendo da mesi e non capisco se lo stanno auspicando o semplicemente è una strategia di convincimento come un’altra. Il Governo non cade perché nessun politico si assumerebbe la responsabilità di farlo cadere proprio ora.
- Crisi economica. Ti giuro, l’ho letto su un quotidiano autorevole: la crisi economica odierna viene accostata a quella finanziaria del 1992. Non sto ora a dilungarmi sui particolari, ma posso ricordare a questi giornalisti (o scribacchini), che attualmente abbiamo una moneta che si chiama Euro e non Lira. Un particolare non proprio trascurabile. Giusto per farti un’idea posso consigliarti questa lettura Mercoledì nero.
E via diverse altre motivazioni, tra le più disparate, catastrofiche e infondate, ma che si ripetono costantemente. Le chiamo sempre verdi, perché le tirano fuori ad ogni crisi: spread alle stelle del 2011, insediamento del Governo giallo-verde del 2018, ed ora con la crisi economica dovuta alla pandemia del Covid-19.
Come proteggersi dal Prelievo forzoso
Abbiamo visto che la paura di un prelievo forzoso è alquanto infondata. Considera anche che il Governo sta lavorando ad una riduzione delle tasse, pertanto come pensi sia possibile che si possa anche solo ipotizzare un prelievo forzoso?
Inoltre, se hai notato, in questi giorni la tassa patrimoniale viene sempre proposta dalle forze di opposizione (e dai loro scribacchini tifosi). Questo significa che in termini di gradimento popolare sarebbe un disastro per chi è al Governo ora, qualora decidesse di applicarla.
Ad ogni modo, indipendentemente da un eventuale prelievo forzoso, per me i soldi non devono mai stare fermi in un conto. Preferisco farli fruttare il più possibile.
Come evitare il prelievo forzoso sui conti correnti
Se sei preoccupato per i tuoi soldi e vorresti conoscere la strada che può portarti più soddisfazioni, sappi che non è necessario prelevare tutto il tuo capitale in contati e infilarli magari sotto il materasso. Oppure, nasconderli nei sedili della tua auto e portarli in Svizzera o a Montecarlo, come i peggiori e i più squallidi evasori.
Puoi semplicemente e legalmente investire il tuo capitale, o parte di esso, in titoli. Vediamo qualche esempio.
Investimenti a basso rischio
Naturalmente, anche il guadagno non è elevato, ma se non te la senti di investire in azioni risulta sempre comunque migliore delle polizze vita o previdenziali.
Obbligazioni.
Sono titoli di credito che possono essere emessi da enti pubblici o società. Alla scadenza, il possessore delle obbligazioni ha diritto al rimborso del capitale investito, oltre all’interesse maturato su quella somma. I Titoli di Stato sono delle obbligazioni.
BTP – Buono del Tesoro Poliennale.
Si tratta di un certificato di debito messo a disposizione dallo Stato, che ha una scadenza che va oltre l’anno solare. E’ un titolo a capitale garantito, in quanto prevede il rimborso dell’intero valore nominale alla scadenza. Il rendimento viene distribuito mediante cedole annuali con cadenza semestrale e calcolato sulla base del tasso fisso e dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso.
BOT – Buono Ordinario del Tesoro
Si tratta di titoli senza cedola emessi periodicamente dallo Stato Italiano, della durata inferiore ai 12 mesi. I Buoni Ordinari del Tesoro vengono emessi tramite aste (dette competitive), a cui possono partecipare solo gli intermediari finanziari (su mandato dei loro clienti).
Se non ti fidi dei Buoni dello Stato Italiano puoi sempre puntare sui titoli esteri. Ma attenzione! Ad esempio, nel caso tu sia tentato dai Titoli di Stato statunitensi, devi sempre valutare il cambio Dollaro/Euro. Un Dollaro debole nei confronti dell’Euro potrebbe vanificare il tuo investimento.
Reinvestire i capitali.
Questo paragrafo è dedicato alle aziende, le quali possono far fruttare la liquidità ferma nei conti correnti investendo in tecnologie, efficientamento energetico ed innovazione. Questo è il momento giusto per farlo.
Investimento in titoli azionari
Certo si tratta di un rischio più elevato. Tuttavia, se ci sai fare potrebbe essere una soluzione che può dare maggiori soddisfazioni.
Quando si investe in azioni è necessario rispettare alcuni accorgimenti basilari, in modo che i rischi siano ridotti al minimo.
- Diversificare il portafoglio azionario. Sia per tipo di azienda che per settore. E’ una strategia che ci mette al riparo dalla cattiva gestione societaria (vedi caso Parmalat) e dalle crisi di specifici settori. Ti ricordo infatti che per la crisi economica dovuta al Covid-19 ci sono state alcune aziende che hanno guadagnato (vedi Zoom), ma anche tante che hanno perso parecchio.
- Puntare su un investimento a lungo termine. Guadagni sui dividendi e poi puoi vendere nel momento in cui il tuo capitale è cresciuto maggiormente.
- Selezionare i titoli in base al dividend yield. A questo proposito ti consiglio di leggere Azioni ad alto dividendo e forte potenzialità di crescita, dove troverai parecchi spunti.
Facciamo un esempio.
Sulla base della solidità aziendale e sul calcolo dello dividend yield, posso pensare di creare un portafoglio azionario di questo tipo:
- Banca Intesa Sanpaolo. Settore bancario, Borsa Italiana, dividend yield al 11,18%.
- Porsche. Settore automobilistico, Borsa Tedesca, dividend yield al 6%.
- IBM. Settore IT, azioni scambiate al NYSE, dividend yield al 4,95%.
- Kraft Heinz. Settore Food&Beverage, azioni scambiate al NASDAQ, dividend yield al 4,85%.
Come vedi dall’esempio riportato abbiamo creato un portafoglio che spazia su diversi settori, mercati azionari e che hanno un dividend yield di tutto rispetto.
Pensieri finali
In conclusione, ti raccomando di verificare sempre le fonti da cui trai le informazioni. Diffida da testate giornalistiche che fanno capo a grandi gruppi editoriali, dove il profitto si deve raggiungere a tutti i costi, anche piegandosi al potere finanziario. E per questo, difficilmente lavorano per una corretta informazione e di sicuro non lo fanno nei tuoi interessi.
Come sai io lavoro per me stesso e i consigli che ti do non vogliono essere la Bibbia. Non voglio nemmeno importi una mia visione del mondo. Semplicemente, ti riporto quello che secondo le mie conoscenze e la mia esperienza può essere il modo migliore per far fruttare il tuo capitale.
Per mettere in pratica i miei consigli prova con il trading online di eToro. Trovi maggiori informazioni nel mio articolo eToro: opinioni e recensioni.
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